September 30, 2012
prova
September 21, 2012
Per uno sciopero delle donne
diffondilo e raccogli le adesioni
NOI VOGLIAMO LOTTARE E NON PARLARE ASPETTANDO CHE QUALCUNO CI ORGANIZZI LE LOTTE!
PER UNO SCIOPERO DELLE DONNE!
I provvedimenti a raffica di questi mesi, la recente proposta di innalzamento dell’età pensionabile, la legge Gelmini contro lavoratrici della scuola, madri e studentesse, gli accordi discriminatori su salari all’insegna “a pari lavoro, meno salario”, sulle assunzioni, le illegali dimissioni in bianco per “liberarsi” di donne in maternità; l’accordo azienda/sindacati confederali dell’Alitalia che si pone come pericoloso modello pilota di nuovi attacchi a diritti fondamentali, nuove discriminazioni che colpiscono e vogliono far tornare indietro soprattutto le donne; la cassintegrazione anticamera soprattutto per le donne della perdita definitiva del lavoro e i licenziamenti in aumento delle operaie dalle grandi fabbriche alle piccole, tra le lavoratrici precarie nei call center; la pesante condizione delle tante donne immigrate che sono il simbolo della precarietà e dello sfruttamento fin a forme di schiavismo, tutto questo è parte di un attacco sempre più pesante alle donne che viene portato avanti da parte del governo e dei padroni e mostra che le donne sono le prime a pagare la crisi. Ma non subiamo solo peggioramenti alle nostre condizioni di lavoro. Per noi donne tutto questo si traduce immediatamente in peggioramento delle nostre condizioni di vita: i tagli dei servizi sociali vengono scaricati su di noi, aumenta il lavoro di cura, ci vogliono rinchiudere di più in casa al servizio della famiglia e ci tolgono quel minimo di indipendenza che costituisce il lavoro esterno. Ma anche sui posti di lavoro questi attacchi si traducono anche in un clima più oppressivo, ricattatorio, che spesso per noi donne ha il drammatico volto del mobbing, delle molestie sessuali, fino a violenze sessuali da parte di padroni, capi, ecc. In questo senso l’attacco alla nostra vita è doppio, non solo economico ma anche ideologico, e mira a riaffermare costantemente la posizione di “debolezza” e subalternità delle donne in questa società capitalista, la condizione di oppressione in una famiglia che il sistema vuole sempre più non solo come “ammortizzatore sociale” ma anche come strumento di controllo della nostra vita e, per questo, principale luogo di violenza e di uccisioni di donne. Pure i recenti stupri vengono usati, oltre che per i provvedimenti razzisti e fascisti, per distrarre l’opinione pubblica dalla crisi, mentre sono questi attacchi ai diritti, alle nostre condizioni di lavoro, alla nostra vita che alimentano quel clima culturale e ideologico di sopraffazione, di disprezzo per la vita delle donne, di sub cultura maschilista che costituisce il miglior humus per le violenze sessuali. Noi donne, noi lavoratrici, noi precarie, noi immigrate, noi licenziate, disoccupate, noi universitarie, Noi oggi diciamo forte NO! E’ ora che noi donne prendiamo il posto in “PRIMA FILA” nella lotta contro padroni, governo e il loro marcio sistema che vuole scaricare ancor di più su di noi la crisi globale. E’ ora più che mai necessario e urgente che come donne, unite, affermiamo una nuova lotta che intreccia la questione di classe alla questione di genere, che sia inconciliabile e radicale. Una lotta per affermare, in maniera indipendente, il punto di vista delle donne in tutti gli ambiti e il nostro protagonismo la nostra doppia determinazione. ORGANIZZIAMO UNO SCIOPERO DELLE DONNE!
Uno sciopero per la prima volta al femminile, perchè costruito autonomamente dalle lavoratrici, dalle operaie, dalle precarie, dalle disoccupate, dalle giovani e perché ha nelle sue ragioni, nella sua piattaforma l’insieme della condizione di lavoro e di vita delle donne. Una novità, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo, vaticano, maschi, sindacato, e gli stessi lavoratori. Chiamiamo tutte a raccoglierlo e farlo proprio e ad organizzarci per realizzarlo. Invitiamo le delegate Rsu a costruirlo insieme a livello nazionale e nei vari posti di lavoro. Tavolo 4 “Lavoro/precarietà/reddito” della Rete sommosse |
August 11, 2010
Dal seminario dell’mfpr del 31 luglio e il 1 agosto a Taranto
Un seminario intenso e vivace quello che si è svolto tra sabato 31 luglio e domenica 1 agosto. Organizzato dalle compagne del Movimento femminista proletario rivoluzionario in un bel luogo di campagna a pochi Km dal mare in provincia di Taranto, si sono ritrovate insieme donne, lavoratrici, precarie, disoccupate provenienti da diverse città, che hanno avuto la gioia di rincontrarsi visto che alcune si erano già conosciute alla due giorni del 13/14 marzo “Bagagli per un viaggio delle donne in lotta” a Taranto o di conoscersi visto che altre partecipavano per la prima volta.
Proprio perché a Marzo parlammo di “viaggio delle donne in lotta” questo seminario è voluto essere un’altra tappa di un percorso di lotta che va avanti e in questo senso per mantenere un filo di continuità la prima giornata di esso è stata caratterizzata dalla ripresa dei temi trattati nella precedente due giorni di marzo. Per questo si è utilizzato un dossier, a cura dalle compagne Mfpr, contenente appunto la verbalizzazione della due giorni di Marzo, di cui, attraverso la lettura di diversi passaggi, si sono ripresi e discussi gli interventi più significativi.
Siamo partite ripercorrendo le diverse lotte che nell’ambito lavorativo/sociale hanno caratterizzato lo scenario di questi mesi, dalle disoccupate e lavoratrici delle pulizie di Taranto, alle precarie delle cooperative sociali di Palermo, dalle lavoratrici della scuola di Milano alle operaie della Omsa di Faenza e della Triumph di Bergamo…alla lotta delle donne aquilane, lotte in cui agli attacchi concreti alla condizione economica/lavorativa si unisce un attacco più generale che investe tutta la vita delle donne.
Su questo tutte le donne presenti sono intervenute riportando la loro esperienza.
Alla luce di ciò anche in questo seminario si è posta la necessità di dovere dare una risposta forte e concreta agli attacchi che padroni, governo e istituzioni sferrano contro le donne quotidianamente: per questo si è ripresa la questione dello SCIOPERO DELLE DONNE da lanciare come nuova sfida a livello generale, uno sciopero abbiamo letto e ribadito che non è affatto “una parola d’ordine sindacale ma uno sciopero che partendo dalle condizioni concrete delle donne, delle lavoratrici, delle precarie, delle disoccupate, delle casalinghe, delle proletarie, vuole allargarsi all’insieme di tutti gli attacchi economici, sessuali, ideologici contro le donne ” (dal dossier “Bagagli per un viaggio delle donne in lotta”), e in questo senso si è detto che le donne devono lottare anche contro i lavoratori per fare entrare con forza la questione di genere nella questione di classe. Lo sciopero delle donne come elemento di rottura.
Dal lancio di una parola d’ordine si deve passare alla costruzione concreta dello sciopero delle donne e su questo al seminario si è deciso che è importante lavorare con più impegno perché si formi una rete tra lavoratrici, precarie, disoccupate, donne contattando, seguendo, dando voce sia direttamente che indirettamente alle varie realtà in lotta che investono il nostro paese dal nord al sud generalizzando le diverse esperienze. A tal fine inoltre si è deciso di preparare sin dal mese di settembre un’inchiesta da portare nelle fabbriche, nelle scuole, nei diversi posti di lavoro fino ai quartieri che guardando ai vari aspetti di attacco che subiscono le donne possa essere un utile strumento per avanzare nell’analisi della condizione delle donne in un paese capitalista e imperialista come il nostro e per elaborare una piattaforma di lotta per lanciare lo sciopero delle donne su tutte le questioni.
Una parte della prima giornata del seminario è stata poi dedicata all’analisi della condizione delle donne migranti nel nostro paese e in particolare su questo ci si è concentrate su un’importante battaglia che è diventata il simbolo della lotta delle donne migranti: la lotta di Joy e la campagna di mobilitazione di donne femministe, comitati antirazzisti che in questi mesi vi è stata in diverse città, sfociata nel presidio al tribunale di Milano l’8 giugno scorso a sostegno di questa donna migrante che insieme ad altre compagne si è ribellata alla pesante condizione di oppressione subita all’interno dei CIE che per le donne vuole dire anche molestie e violenza sessuale.
E’ stato analizzato e ribadito che per noi in questa lotta non si è trattato solo di solidarietà e denuncia generica, ma di un concreto passo in avanti, un altro tassello che si aggiunge all’insieme della lotta generale e complessiva contro uno Stato, un governo da stato di polizia sempre più pressante contro tutti, lavoratori, operai, giovani, masse popolari, ma che contro le donne usa anche la violenza sessuale e in più razzista se si tratta di donne immigrate.
Quindi non una battaglia meramente “garantista” o “giustizialista” quando si è detto “libertà per Joy, condanna per l’ispettore Addesso” ma lotta contro uno Stato razzista e sessista a cui si deve far pagare il maggior costo possibile e che va attaccato pertanto in ogni suo aspetto, in ogni terreno non lasciando libero alcun spazio.
Ciò è necessario alla lotta rivoluzionaria per rovesciare questo stato borghese moderno fascista.
Questa prima giornata si è conclusa con la visione di alcuni video in particolare uno sulle recenti lotta delle donne aquilane che insieme a tanti aquilani sono scesi in corteo a Roma contro il governo che ad oggi non ha risolto la drammatica situazione di tante famiglie e abitanti colpiti dal terremoto e rimasti senza casa, un altro sull’iniziativa di lotta al tribunale di Milano a sostegno di Joy, e infine abbiamo rivisto il video fatto dalle compagne Mfpr che ripercorre il percorso della lotta femminista, proletaria, rivoluzionaria delle donne sia nel nostro paese che anche a livello internazionale arricchito delle recenti e nuove esperienze di lotta delle donne che si sono aggiunte negli ultimi mesi.
Il secondo giorno del seminario è stato invece caratterizzato da due parti.
Nella prima parte, abbastanza ampia, abbiamo cercato di mettere a fuoco, di ragionare sulla sempre più grave questione della VIOLENZA SULLE DONNE, in particolare l’aspetto della UCCISIONI delle donne all’interno della famiglia che in questi giorni ha avuto una crescita davvero drammatica: la famiglia assassina, quella che da un lato serve al sistema sociale come ammortizzatore sociale e dall’altro diviene strumento di controllo della vita delle donne, quella in cui le donne diventano parte della proprietà familiare da cui non ci si può staccare. Su questo aspetto abbiamo letto passi di un documento di analisi prodotto dalle compagne Mfpr “In morte della famiglia”.
“ E’ come se fosse tornato in voga il delitto di onore” si è detto, abbiamo quindi ragionato sul perché vi è un vero e proprio divario circa la quantità delle uccisioni che avvengono al Nord rispetto al Sud. Condizioni economiche e sociali diverse ma non solo anche concezioni che sono frutto e in sintonia con ideologie moderno clericofasciste, razziste, piene di valori reazionari sempre più presenti e agenti in particolare in alcune realtà del Nord, vedi il leghismo, che inevitabilmente spargono a livello popolare un humus maschilista e sessista contro le donne.
Ma oggi nel nostro paese siamo davanti ad un vero e proprio salto di qualità contro le donne: Berlusconi ne rappresenta il primo artefice, “l’utilizzatore” che usa/abusa del potere politico per usare/abusare del corpo delle donne in cambio della loro carriera nello spettacolo e in politica, colui che rivendica come “normale” tutto ciò, che legittima la violenza sulle donne, Berlusconi il primo “degli uomini che odia le donne” rappresentando il marciume della borghesia e il legame tra maschilismo e moderno fascismo in un processo che vuole portare le donne verso un moderno medioevo.
Su questo aspetto si è deciso di preparare un nuovo dossier che contenga da un lato le esperienze di lotta più significative in tal senso e dall’altro alcuni testi di denuncia e di analisi; ma non basta solo dire, occorre anche fare, scendere di nuovo in piazza a far sentire la nostra voce, denuncia, lotta, per questo si è detto che è importante riprendere il cammino di lotta e in tal senso per esempio è stata proposto di costruire una nuova iniziativa in occasione della prossima udienza a Perugia del processo contro il femminicidio di Barbara Cicioni.
La seconda parte della giornata ha invece avuto un risvolto più teorico: è stata, infatti, dedicata alla ripresa delle basi storico materialistiche della condizione delle donne che sono alla base della formulazione “movimento femminista proletario rivoluzionario” come nuova prassi e nuovo pensiero, per impugnare i punti di fondo teorici dell’intreccio genere/classe e della centralità della questione delle donne nella lotta rivoluzionaria, guardando anche alle esperienze di altre donne che nel mondo sono parte determinante della guerre di popolo in corso da anni come le donne peruviane, nepalesi, indiane, anche in prospettiva dell’appuntamento internazionale della conferenza delle donne in Venezuela.
Su questo abbiamo poi deciso di proseguire a livello locale con gruppi di studio, discussione, prendendo a base Engels in particolare con “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” e utilizzando due opuscoli prodotti dalle compagne Mfpr, uno relativo al seminario fatto dalle stesse nel 1995 ad Agrigento “Spunti per un femminismo proletario rivoluzionario”, l’altro su “Ratzinger: il ritorno dell’infamia originaria – come la chiesa assorbe il “pensiero della differenza sessuale” e lo pone al servizio del moderno medioevo del capitale.
I momenti di pausa tra una discussione e l’altra hanno contribuito ad accrescere il clima di vivacità e solidarietà tra tutte le donne presenti.
Con un bel giro turistico a Taranto infine abbiamo concluso il seminario, contente di questa nuova due giorni trascorsa insieme, un giro in cui le compagne mfpr, le donne disoccupate e le lavoratrici di Taranto ci hanno fatto vedere i luoghi delle rivolte e lotte in cui sono state protagoniste in prima linea.
Il viaggio delle donne in lotta continua…
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Sul seminario sarà preparato un quaderno contenente la discussione, gli interventi, il dibattito, e sarà messo a disposizione di tutte.
Il dossier “Bagagli per un viaggio delle donne in lotta” sulla due giorni del13/14 marzo e il video a cura del mfpr, e tutti gli altri materiali sopra indicati sono disponibili e se volete potete richiederli.
Forti saluti di lotta a tutte
le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario
mfpr@libero.it
06/08/2010
Scaricate il dossier e salvatene copia. Allegato al dossier vi è il dvd sul “il viaggio del femminismo proletario rivoluzionario”. Richiedetelo a mfpr@libero.it, vi sarà spedito per posta con un piccolo contributo per le spese postali. Appena possibile ne pubblicheremo un trailer.